Gli apparecchi acustici oggi sono così piccoli e discreti che spesso ti dimentichi di averli addosso. Una delle maggiori paure legate al loro utilizzo è proprio quella di perderli, e a chi li indossa basta davvero poco per trovarseli schiacciati sotto al piede o addirittura non trovarli proprio. Molte persone tra coloro che entrano nei centri in cui lavoro, manifestano questo timore (giustamente!). Ma per fortuna in Pontoni – Udito & Tecnologia forniamo sempre una garanzia che copre sia i danni accidentali che lo smarrimento degli apparecchi acustici.
Il fatto che perdere o rompere i propri apparecchi sia una paura molto sentita è testimoniato anche dalla circostanza che quando parlo della garanzia le persone di fronte a me rimangono perplesse e mi chiedono con diffidenza tutti i dettagli, facendomi notare che difficilmente trovano questo tipo di tutela in altri posti. Ne sono perfettamente consapevole, proprio per questo motivo parlo dell’argomento con orgoglio. Potendo dare un certo grado di tranquillità e di sicurezza non posso che essere fiero di aiutare ogni giorno le persone ad affrontare i loro problemi di udito superando inoltre le loro paure.
È anche per questa ragione che oggi, in questo articolo, posso permettermi di scherzarci un po’ su, spero strapperà qualche sorriso a chi lo leggerà. Nell’arco di tutti i miei anni passati da audioprotesista infatti ne ho viste di tutti i colori. Ho scoperto modi per mandare in riparazione gli apparecchi acustici che mai avrei immaginato e devo dire che alcune volte, mentre ascoltavo il racconto di questi incidenti, mi è anche scappata una risata. Sia chiaro, il mio intento non è ridere degli sfortunati episodi accaduti ai miei pazienti, bensì affrontare con un po’ di ironia un tema particolarmente sentito, strappandoti magari un sorriso mentre impari qualcosa di nuovo.
Ecco quindi, direttamente dalla mia esperienza, le 5 situazioni più bizzarre in cui è stato necessario sostituire gli apparecchi acustici a causa di un danno accidentale.
1 – Mangiati da un gatto
Ti ricorda vagamente la scusa che usavi a scuola per giustificare la mancata consegna dei compiti per casa assegnati dalla maestra, vero? Eh sì, beccato! Anche se questa volta non è una scusa e l’episodio è reale al 100%.
Il protagonista è il gatto di un mio paziente che, trovato l’apparecchio in giro per casa, ha ben pensato di prenderlo in bocca e giocarci, arrivando a fare addirittura più danni di quelli che generalmente potrebbe fare un cane. I suoi dentini super affilati infatti sono riusciti a penetrare nella carcassina dell’apparecchio, distruggendo irrimediabilmente il circuito e dandogli le sembianze della macchina di Bonnie and Clyde dopo essere stata mitragliata dalla polizia. Un classico esempio di quanto possa essere costoso un animale domestico!
2 – Caduti dal balcone
Hai mai dimenticato un oggetto personale sulla tovaglia una volta finito di mangiare? È esattamente ciò che è successo a un mio paziente con il suo apparecchio acustico. Sfortuna vuole che la moglie non se ne sia accorta e che, trovandosi al terzo piano, abbia sbattuto la tovaglia dal balcone facendo volare l’apparecchio in strada.
Vuoi sapere qual è la cosa divertente? Poco dopo l’atterraggio, come se un volo dal terzo piano non fosse sufficiente, è passato un autobus frantumando definitivamente l’apparecchio, un po’ come Willy il Coyote schiacciato da un masso. Oltre al danno anche la beffa!
3 – Bruciati da una sigaretta
Che tu mi creda o no, è successo anche questo. Il paziente in questione, accanito fumatore, stava distrattamente cercando di togliere l’apparecchio acustico e spegnere la sigaretta sul posacenere allo stesso tempo. Non si era reso conto però di aver buttato l’apparecchio nel posacenere, che alla successiva sigaretta è rimasto un po’… scottato. La plastica della carcassa si era sciolta parzialmente andando a rovinare fortunatamente solo una piccola parte del circuito, permettendo così di ricorrere a una riparazione degli apparecchi acustici.
4 – In fondo al mare
Premetto che ormai da molti anni gli apparecchi acustici vengono prodotti con una protezione all’acqua sempre più efficiente. Tuttavia la maggior parte dei modelli ha alcune zone che per funzionare hanno bisogno di ossigeno e di rimanere a contatto con l’esterno. In linea di massima possiamo dire che tutti gli apparecchi resistono a pioggia e sudore e godono di un grado di impermeabilità IP67, un codice che indica che sono protetti dalla polvere e resistono a un’immersione di massimo un 1mt per una durata di 30 minuti.
Se però decidi di fare un tuffo dalla barca (superando quindi il metro di profondità), come ha fatto un mio paziente, è probabile che l’apparecchio non sopravviva. Questa ovviamente è stata una disattenzione che purtroppo è costata cara, ma spesso i miei pazienti vanno in doccia con gli apparecchi acustici finendo poi nel panico una volta accortisi del danno. In questo caso non accade nulla all’apparecchio, proprio per l’impermeabilità citata prima, purché lavarsi con gli apparecchi addosso non diventi un’abitudine.
5 – Falciato
Anche questo episodio ti sembrerà frutto della mia immaginazione, ma ti assicuro che è successo davvero. Un mio caro paziente con l’hobby dell’agricoltura, un giorno stava lavorando nel suo orticello (di cui andava molto orgoglioso) e, per sicurezza, prima di usare alcuni strumenti mise gli apparecchi acustici nel taschino della camicia. Uno dei due però cadde a terra e lui non se ne accorse. Iniziò così a usare il tagliaerba elicoidale (per capirci, quello composto da un’elica con dei fili di plastica che ruotano a giri elevaissimi), ignaro della situazione, e finendo per passare sopra all’apparecchio acustico.
Si rese conto che qualcosa non andava troppo tardi e purtroppo dell’apparecchio riuscì a trovare solo alcuni pezzettini di carcassina (e c’è pure da dire “bravo!”, chiunque avrebbe fatto fatica a riconoscere e recuperare un apparecchio acustico in quelle condizioni). Questo è senza ombra di dubbio il modo più efficace che mi sia mai stato raccontato da un paziente per evitare di passare per la riparazione degli apparecchi acustici, disintegrando direttamente il dispositivo.
Siamo arrivati alla fine e spero che leggere questa classifica ti abbia portato un sorriso e un po’ di spensieratezza. Se ti riconosci in queste situazioni prendila sul ridere, come vedi sono problemi che alla fine hanno sempre trovato una soluzione rapida ed efficace proprio grazie alle garanzie che diamo in tutti i nostri centri.
Se invece hai iniziato da poco a indossare gli apparecchi (o magari sei ancora indeciso sul da farsi) ci tengo a dirti di non lasciarti influenzare negativamente da questi episodi. La paura di perdere o rompere gli apparecchi è sempre un grande freno emotivo e un forte ostacolo nel percorso di adattamento protesico. Usa gli apparecchi il più possibile. Come puoi vedere in Pontoni – Udito & Tecnologia diamo sempre delle coperture apposite per tutelarti, che comprendo la riparazione degli apparecchi acustici, in modo da non minare in alcun modo il tuo viaggio verso un udito ritrovato.
Ah sì! A questo punto, se dovessi perdere o rompere gli apparecchi in modi bizzarri, scrivimi. Potresti conquistare il podio della classifica.
A presto!
Dott. Audioprotesista Francesco Pontoni
Responsabile R&S Clarivox – Il primo metodo in Italia che sintonizza il tuo udito con i giusti apparecchi acustici
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