Esistono problemi di salute che non si manifestano in modo evidente e, purtroppo, la sordità è uno di questi. Il calo dell’udito non presenta sintomi improvvisi e di conseguenza inizialmente è molto difficile da individuare, tranne in alcune rare situazioni in cui, a causa di virus come otite o herpes zoster, può presentarsi senza preavviso e causare una sordità temporanea o addirittura permanente. In tutti gli altri casi le persone impiegano mesi o addirittura anni prima di accorgersi di avere un problema di udito. E mentre chi è affetto da questo problema spesso continua a vivere come se niente fosse, a rendersi conto della situazione per primi spesso sono i familiari. Al presentarsi del problema infatti iniziano ad emergere una serie di avvisaglie che nella maggior parte dei casi notano prima le persone vicine al diretto interessato che non l’interessato stesso. Questi sono i primi campanelli d’allarme di una perdita di udito.
I principali sintomi della perdita di udito
Li chiamiamo sintomi ma, la maggior parte di essi, sono semplicemente situazioni in cui inizia a notarsi che qualcosa non va. Ecco le principali e le dirette conseguenze a livello sociale:
- Difficoltà nel sentire le persone e nel capire cosa dicono, soprattutto in posti molto affollati come ristoranti, bar e mezzi pubblici. Questo può portare inevitabilmente all’isolamento quando si frequentano luoghi di socializzazione;
- Necessità di chiedere continuamente alle persone di ripetere (anche più volte) quello che dicono. Dopo un po’ di volte, chi deve ripetere in continuazione generalmente si infastidisce;
- Tenere un volume esageratamente alto quando si ascolta musica e si guarda la televisione. In queste situazioni spesso si finisce per litigare con i familiari che vivono nella stessa casa o, alle volte, addirittura con i vicini;
- Difficoltà nelle conversazioni telefoniche, perdendo continuamente pezzi del discorso. Questa situazione porta spesso a cambiare telefono con la convinzione che sia quello il problema, spendendo inutilmente dei soldi quando in realtà è l’udito della persona a non funzionare;
- Difficoltà nel partecipare a una conversazione di gruppo, con conseguente isolamento;
- Percezione di stanchezza e affaticamento continuo dovuto allo sforzo fatto per riuscire a capire ogni conversazione della giornata. Questo porta inevitabilmente a stanchezza cronica;
- Percezione di rumori e/o fischi, i cosiddetti acufeni, che possono risultare molto fastidiosi sia in ambienti rumorosi che, ancora di più, nel silenzio.
Cosa fare quando ti accorgi di un calo d’udito
Se ti sei riconosciuto in almeno una di queste situazioni e non hai mai fatto un test dell’udito, allora forse è il caso di correre ai ripari perché c’è sicuramente qualcosa che non va. La prima cosa da fare è contattare il proprio medico di base per farsi prescrivere una visita specialistica. Questi disagi infatti potrebbero essere anche causati da un banale tappo di cerume, o da un’otite, o altre infezioni temporanee dell’orecchio che vanno risolte con farmaci appositi. Nel caso in cui si trattasse di problemi di questo tipo, ti consiglio comunque di recarti, una volta guarito, in un centro acustico per fare un test dell’udito. In questo modo puoi verificare che il problema appena risolto non abbia influito sulla qualità del tuo ascolto e, a prescindere, può essere l’occasione giusta per fare il controllo annuale. Azione fondamentale per quanto visto fino a qui in ottica di prevenzione contro i problemi di udito.
Tra l’altro, i 7 sintomi elencati sopra sono gli stessi che ti vengono posti sotto forma di domanda durante il test nel centro acustico, quesiti fondamentali per capire il tipo di perdita uditiva e per studiare a fondo problema e possibile soluzione.
Cosa NON fare quando ti accorgi di avere un calo d’udito
Molte persone quando sospettano di sentire meno, un po’ per negazione e un po’ mancanza di consapevolezza, ignorano il problema. O almeno cercano di farlo. Ma non fare assolutamente nulla è la decisione più sbagliata che tu possa prendere.
Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e per questo non deve andare sprecato aspettando anni prima di risolvere il problema. Più aspetti, più il tuo cervello si abituerà a sentire male, dimenticandosi dei suoni che prima dava per scontati e rendendo un eventuale recupero molto più complicato.
Ricerche recenti hanno confermato che non sentire aumenta il rischio di sviluppare demenza senile e Alzheimer se non si agisce in tempo. L’udito alimenta la nostra memoria e le nostre giornate, senza stimoli sonori il cervello è come se sentisse “in bianco e nero”.
La prevenzione è la tua arma migliore
Come anticipato la prevenzione è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per salvaguardare la salute, sia delle nostre orecchie che dell’intero organismo. Senza stimoli sonori il cervello, che è strettamente collegato all’apparato uditivo, perde tonicità dovendo poi impiegare molto più tempo e fatica per riabituarsi ai suoni ormai dimenticati.
L’invito a controllarsi è aperto a tutti, dai bambini alle persone adulte, perché purtroppo la perdita dell’udito capita a tutte le età. Prima si impara a prevenire e più facile sarà intervenire all’origine di un problema evitando complicazioni.
Abbi cura della tua salute, è la cosa più preziosa che ti è stata donata.
A presto!
Dott. Audioprotesista Francesco Pontoni
Responsabile R&S Clarivox – Il primo metodo in Italia che sintonizza il tuo udito con i giusti apparecchi acustici
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